Il pomodoro San Marzano: il re della salsa

pomodoro San Marzano

Il pomodoro San Marzano è considerato il miglior pomodoro pelato al mondo. Nato in Campania ai primi del Novecento, questo pomodoro è caratterizzato dalla polpa compatta e carnosa, dal gusto intenso e dal colore rosso vivo. Grazie alle sue proprietà, è il pomodoro ideale per preparare salse dense e profumate che si legano perfettamente alla pasta. Nel 1996 ha ottenuto il riconoscimento DOP e da allora è protetto dal Consorzio di Tutela. È considerato un vero tesoro gastronomico e il suo utilizzo è ampiamente diffuso in Italia e all’estero.

Riassunto chiave

  • Il pomodoro San Marzano è considerato il miglior pomodoro pelato al mondo
  • Ha ottenuto il riconoscimento DOP nel 1996 ed è protetto dal Consorzio di Tutela
  • È ideale per preparare salse dense e profumate per la pasta
  • Nato in Campania, il pomodoro San Marzano è ampiamente utilizzato in Italia e all’estero
  • È un vero tesoro gastronomico e un simbolo della cucina italiana

Le origini e la storia del pomodoro San Marzano

Il pomodoro San Marzano ha una storia antica che risale al 1770 quando venne introdotto in Italia come dono del viceré del Perù al re di Napoli. Venne coltivato nell’area dell’attuale comune di San Marzano sul Sarno, in Campania, e presto divenne il condimento perfetto per i vermicelli.

Tuttavia, la sua popolarità vera e propria si sviluppò solo nel corso del XIX secolo, quando venne utilizzato per le salse di pomodoro. Fu grazie alla sua polpa compatta e al suo sapore intenso che il pomodoro San Marzano ottenne il titolo di “re dei pomodori” e si diffuse in tutta Italia.

“Il pomodoro San Marzano ha una storia affascinante che si intreccia con la tradizione culinaria di Napoli e della Campania.”

Il processo di trasformazione e l’importanza delle conserve

Il pomodoro San Marzano ha avuto un ruolo cruciale nello sviluppo dell’industria conserviera italiana. Grazie alla sua facile pelabilità e alla sua capacità di rimanere croccante anche dopo la cottura, è il pomodoro ideale per la produzione di pelati e conserve alimentari.

Due dei marchi più famosi in questo settore, Cirio e Mutti, hanno reso il pomodoro San Marzano un marchio di qualità nel mondo delle conserve.

Oggi, la produzione di pomodoro San Marzano è tutelata dal Consorzio di Tutela e il suo utilizzo è ampiamente diffuso in cucina, sia per la preparazione di salse che per la pizza.

Per comprendere appieno il processo di trasformazione del pomodoro San Marzano in conserve alimentari, ecco una tabella che illustra i passaggi chiave:

Fase Descrizione
Raccolta Le migliori varietà di pomodoro San Marzano vengono selezionate e raccolte a mano per garantire la massima qualità.
Pelatura I pomodori vengono immersi in acqua bollente per pochi minuti, quindi raffreddati rapidamente per facilitare la pelatura senza danneggiare la polpa.
Taglio I pomodori pelati vengono tagliati a fette o a cubetti per essere utilizzati in diverse preparazioni.
Cottura I pomodori tagliati vengono cotti lentamente in grandi pentole di rame per preservare il loro sapore intenso.
Confezionamento I pomodori cotti vengono confezionati in vasetti di vetro o lattine sigillate per garantirne la conservazione.

pomodori San Marzano

I problemi legati alla produzione industriale e la tutela del pomodoro San Marzano

Nonostante la sua fama e popolarità, il pomodoro San Marzano ha affrontato diversi problemi legati alla produzione industriale. A causa della sua coltivazione laboriosa e costosa, l’industria conserviera si è progressivamente rivolta ad ibridi e varietà più resistenti ed economiche.

Questo ha portato alla diffusione della contraffazione e dell’agropirateria, con l’importazione di pomodori cinesi che vengono poi venduti come conserve di pomodoro italiano.

Per tutelare il vero pomodoro San Marzano, nel 1996 è stato ottenuto il riconoscimento DOP e sono state introdotte misure di controllo da parte del Consorzio di Tutela.

Problema Soluzione
Contraffazione Riconoscimento DOP e misure di controllo da parte del Consorzio di Tutela
Agropirateria Impegno del Consorzio di Tutela nella promozione e valorizzazione del pomodoro San Marzano italiano

Il pomodoro San Marzano oggi

Oggi, il pomodoro San Marzano continua a essere considerato un prodotto di alta qualità e il suo utilizzo è ampiamente diffuso in cucina. La produzione avviene principalmente nelle province di Salerno, Napoli e Avellino, e viene tutelata dal Consorzio di Tutela. Oltre ad essere utilizzato per la preparazione di salse e conserve, il pomodoro San Marzano è protagonista di molti piatti della cucina italiana, come la pizza Margherita. Grazie al suo sapore intenso e alle sue caratteristiche organolettiche, è molto apprezzato sia in Italia che all’estero.

Nel 2013, il pomodoro San Marzano ha registrato un export di oltre 6 milioni di chilogrammi, confermandosi come un simbolo della cucina italiana nel mondo. L’importanza del pomodoro San Marzano è stata riconosciuta anche da Slow Food, che ha dedicato un Presidio a questa varietà, al fine di valorizzarne la produzione e promuoverne l’uso in cucina.

FAQ

Quali sono le caratteristiche del pomodoro San Marzano?

Il pomodoro San Marzano è caratterizzato dalla polpa compatta e carnosa, dal gusto intenso e dal colore rosso vivo. È considerato il miglior pomodoro pelato al mondo ed è ideale per preparare salse dense e profumate.

Quando è stata ottenuta la denominazione DOP del pomodoro San Marzano?

Il pomodoro San Marzano ha ottenuto la denominazione DOP (Denominazione di Origine Protetta) nel 1996. Da allora è protetto dal Consorzio di Tutela, che ne garantisce la qualità e l’autenticità.

Da dove proviene il pomodoro San Marzano?

Il pomodoro San Marzano è originario della regione Campania, in Italia. È stato introdotto nel paese nel 1770 come dono del viceré del Perù al re di Napoli e successivamente è stato coltivato nell’area dell’attuale comune di San Marzano sul Sarno.

Perché il pomodoro San Marzano è considerato un tesoro gastronomico?

Il pomodoro San Marzano è considerato un tesoro gastronomico grazie alle sue caratteristiche organolettiche e al suo sapore intenso. È utilizzato ampiamente in cucina per preparare salse, conserve e piatti tipici italiani.

Quale è il ruolo del pomodoro San Marzano nell’industria conserviera italiana?

Il pomodoro San Marzano ha avuto un ruolo cruciale nello sviluppo dell’industria conserviera italiana. Grazie alla sua pelabilità facile e alla sua capacità di rimanere croccante anche dopo la cottura, è il pomodoro ideale per la produzione di pelati e conserve alimentari.

Quali sono i problemi legati alla produzione industriale del pomodoro San Marzano?

A causa della coltivazione laboriosa e costosa, l’industria conserviera si è rivolta ad ibridi e varietà più resistenti ed economiche, causando la diffusione della contraffazione e dell’agropirateria. Per tutelare il vero pomodoro San Marzano, è stato ottenuto il riconoscimento DOP e sono state introdotte misure di controllo da parte del Consorzio di Tutela.

Dove viene prodotto principalmente il pomodoro San Marzano?

Il pomodoro San Marzano viene principalmente prodotto nelle province di Salerno, Napoli e Avellino, in Campania. La sua produzione è tutelata dal Consorzio di Tutela.

Come viene utilizzato il pomodoro San Marzano in cucina?

Il pomodoro San Marzano è utilizzato per preparare salse, conserve e piatti tipici della cucina italiana. È famoso per essere l’ingrediente principale della pizza Margherita e viene ampiamente apprezzato per il suo sapore intenso e le sue caratteristiche organolettiche.

Quanto è diffuso l’utilizzo del pomodoro San Marzano all’estero?

Il pomodoro San Marzano è ampiamente utilizzato in cucina sia in Italia che all’estero. Nel 2013, è stato esportato oltre 6 milioni di chilogrammi di pomodoro San Marzano, confermandosi come un simbolo della cucina italiana nel mondo.

Quali sono le iniziative di Slow Food riguardo al pomodoro San Marzano?

Slow Food ha dedicato un Presidio al pomodoro San Marzano al fine di valorizzarne la produzione e promuoverne l’uso in cucina. Questo dimostra l’importanza del pomodoro San Marzano nell’ambito della gastronomia italiana.